Perché il pensiero comune ripudia la caccia? Rileggendo questi appunti di un cacciatore, la domanda si fa ancora più impellente, poiché la vita, la caccia e l’amore spesso hanno lo stesso volto.
La caccia è un frutto che si raccoglie acerbo: lo si riceve per dote generazionale, in tenera età, ed immagino che non si impari a diventare cacciatore, poiché dentro lo si è sempre stati, seppure inconsapevolmente.
Considero la caccia una filosofia di vita, dove il carniere è la punta di un iceberg fatto di sensazioni, di emozioni, di momenti della vita molto particolari, soprattutto quelli più difficili che richiedono talvolta l’esser soli con se stessi.
Quando un giorno non potrò più andare a caccia, ciò che mi mancherà di più sarà il profumo della solitudine.