Chi non valuta le nuove proposte filo-ambientali corre il rischio di restare indietro, oltreché apparire come un vecchio trombone delirante in un mondo che continua la sua metamorfosi verso l’idea di una vita umana sempre meno impattante sul Pianeta.

E’ proprio vero, l’attuale tecnologia dell’auto a combustibile fossile è retrograda ed arretrata, figlia di una rivoluzione industriale che, ormai da decenni, vive nell’abbrivio del suo esplosivo, primordiale ed ultracentenario impulso.

L’uomo si è dimostrato capace di andare sulla Luna (per chi ci crede, per lo meno), di scoprire i molteplici impieghi dell’atomo (ahimè anche distruttivi), di curare malattie un tempo autentico flagello per interi popoli; in questo periodo storico, tuttavia, manca un po’ di lungimiranza, forse per via dell’entusiasmo di un cambiamento così idealmente risolutivo di tanti mali procurati all’ambiente per secoli.

Un cambiamento che rischia di rimanere utopico e quantomeno illusorio, se non ci impegniamo nello sviluppare la piena ecosostenibilità di un sistema di mobilità COMPLETAMENTE RICICLABILE E SMALTIBILE.

E’ notizia di pochi giorni fa che Daimler ha in programma la dismissione totale dei motori a combustione interna, a cominciare da Smart, che dal 2022 avrà solo versioni elettriche della sua due-posti (fonte IlSole24Ore). A seguire la contaminazione full-electric interesserà tutti i modelli Mercedes-Benz, per prevenire in forte anticipo la empasse causata dalla decisione di molti Paesi di vietare la produzione e la circolazione di mezzi a combustione interna entro il 2040.

Bene, anzi benissimo! La volontà c’è, ma…

…COME RICARICHEREMO TUTTE QUESTE AUTO INGORDE DI kW?

Con l’eolico? Qualche dubbio viene se consideriamo che:

  • un quarto del costo della bolletta elettrica è costituito dal peso dell’eolico ed in parte del fotovoltaico;
  • i campi di mezza Italia sono stati sottratti all’agricoltura per far spazio a “laghi” di pannelli solari luccicanti e la linea d’orizzonte di mezzo Appennino è “arricchita” di pale che ruotano se e quando Madre Natura decide di soffiarvici su’;
  • attualmente la nostra capacità produttiva di elettricità è tanto ridotta da dover importare energia (prodotta con centrali nucleari) dalla Francia;
  • molto probabilmente il “sistema” sarà in grado di sedare questa nostra atavica e giustificata reticenza verso il nucleare, poiché non vedo, personalmente, alternative alla fame di corrente elettrica che il prossimo futuro ci riserverà, se i programmi dell’industria automotive procederanno in tal senso.

Dunque, ricapitolando: auto ad emissioni zero, ricaricate con energia prodotta da?

Al lettore le conclusioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *